L'influenza spagnola

L'influenza Spagnola

 

Anche Pietrabruna fu colpita dalla terribile pandemia del 1918, ribattezzata “influenza Spagnola”. Il Paese venne decimato, quasi tutte le famiglie ebbero un lutto.

Il primo a soccombere fu Francesco Guasco di soli 56 anni il 5 dicembre 1918 di professione falegname e dopo di lui molti altri.

La mia bisnonna Orlinda, mi raccontava di come avesse dovuto fare da mamma, all'età di 17 anni a Baciccio e Meluccio i suoi nipotini, perché la “Spagnola” aveva portato via sua sorella e suo cognato.

Quando ormai l'influenza si era già propagata a quasi tutto il paese si ammalò anche Giacomo Rosso, a vegliarlo c'erano il mio trisavolo Marchetto u Pesjan e Pi de Marchin. I due si davano il cambio al capezzale dell'ammalato e a loro modo cercavano di tenere alto il suo morale; mio nonno era solito dirgli: “Forsa Minò resisti ca duvemu andà a guttà u lagu deru Bernardo” e Pin de Marchin: “A Minò i moie come e musche e i nu sona manco ciù de campane”.

 

Secondo me poterono più le parole di Pin de Marchin, perchè per non dargli soddisfazione Mimò guarì e visse sino al 1953 raggiungendo la veneranda età di 86 anni. Dato che il nonno visse sino all'età di 85 dobbiamo supporre che siano andati “a guttà” laghi ancora per molti anni.

 

Gianna deri Pesjai

 

 

Tratto da: U Prebunencu anno II n°3 settembre 1998