Emigrare, lavorare e ritornare

Emigrare, lavorare e ritornare

( possibilmente vivi)

 

Già dopo la metà del 1800 gli Italiani delle nostre zone, andavano a lavorare in Francia,

venivano impiegati per lavori umili e di manovalanza nelle industrie, nelle campagne e nelle saline.

Ad Aigues-Mortes, gli Italiani impegnati (a giornata o a cottimi da undici ore di lavoro giornaliero) nella stagione (per altro di poche settimane) della raccolta del sale; il giorno 17 agosto 1893 subirono, (a causa della loro grande laboriosità, lo spirito di adattamento e la disponibilità ad accettare trattamenti economici e umani avvilenti) la protesta e la rivolta dei Francesi, non disposti ad accettare da parte dei datori di lavoro, le stesse condizioni degli Italiani. Così l'ira e la violenza sfociò in un tremendo evento inenarrabile da non dimenticare. Una vera e propria caccia all'uomo.

Tutto questo si concluse con un massacro, con ufficialmente nove morti e oltre cento feriti.

Nel libro “Aigues-Mortes, il massacro degli Italiani” l'autore Enzo Barnabà, in una nota scrive:

“I dati ufficiali dei processi farsa fanno riferimento a nove Italiani uccisi, ma probabilmente il numero delle vittime fu assai superiore, si parla di altri quaranta corpi fatti sparire nelle paludi attorno alle saline”.

Nonostante il triste ricordo dei fatti del 1893, l'emigrazione verso la Francia da parte degli Italiani non si fermò.

La povertà, la mancanza di lavoro e la voglia di migliorarsi sono stati gli stimoli che hanno provocato l'emigrazione dei “Prebunoli”.

Nella maggioranza dei casi, si trattava di emigrazione stagionale e a chiamata lavorativa per l'impiego nelle campagne della vicina Francia nelle zone di Le Muy – St. Raphael.

Tanti, intere famiglie o singole persone, hanno partecipato nei mesi di maggio – giugno alla raccolta di ciliege e pesche, nel mese di luglio, alla fienagione e nei mesi di agosto – settembre alla vendemmia. Praticamente, per alcuni, l'intera stagione estiva, per altri solo poche settimane e poi, con qualche soldino in più nelle tasche, il ritorno agli ulivi di casa, nell'alternanza di una stagione buona e di un'altra praticamente senza raccolto.

Il fenomeno dell'emigrazione, viene meno con l'evento della meccanizzazione nella raccolta delle uve e per il nascere a Pietrabruna delle piantagioni di lavanda (probabilmente carpite in Francia da qualche “Prebunolo” lungimirante), che impegnavano i mesi estivi, con una remunerazione soddisfacente.

 

Uby

Da: Libri e racconti diretti

Bibliografia:

Aigues-Mortes, il massacro degli Italiani

di Enzo Barnabà

 

Vendemmia 1956

Vendemmia 1956 

Entroterra tra Le Muy - St Raphael

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